Vi è mai capitato di scartare un regalo che vi ha fatto cadere le braccia a terra per la delusione?
Ovviamente si. Di solito si tratta di cose materiali che possiamo facilmente deporre negli angoli più remoti delle nostre case.
Ma cosa si fa quando il regalo è un corso di crescita personale che richiede la tua presenza?
Niente, bisogna andare, per rispetto verso quella persona che ha pensato a noi con nobilissimo intento.
Certo. se l’intento è poco chiaro allora son guai, la cosa ti puzza di bruciato ed inizi a pensare che forse, così come sei, non vai più bene, che stiano cercando di cambiarti.
Eccovi spiegata la rigidità con cui il primo giorno mi sono seduta.
Per mia fortuna ho subito iniziato a reputare l’ambiente stimolante e interesanti tutte le persone attorno e così, piano piano, mi sono sciolta, anche troppo forse 🙂
Voglio concludere dicendo che anch’io, proprio adesso, ho avuto la mia rivelazione: “nessuno voleva cambiarmi, il nobile intento del dono era quello di farmi ritrovare me stessa”.
Non posso che ringraziare tutti, Fabio, lo staff, la mia Cinci-buddy e le 20 persone meravigliose che ho potuto conoscere e soprattutto lui, Ivan.