Un semplice raggruppamento di persone è un gruppo?Le persone in un autobus sono un gruppo? I 10.000 corridori della maratona di New York sono un gruppo? I corridori di una corsa a staffetta sono una squadra?
Probabilmente i maratoneti di New York sono accomunati da uno stesso scopo ma non costituiscono una squadra perché, in realtà, sono tutti in competizione tra loro.
Gli atleti di una corsa a staffetta sono una squadra: ogni componente della squadra ha lo stesso obiettivo e tutti devono collaborare per raggiungerlo. In una corsa a staffetta su un percorso di 800 metri, ogni atleta deve contribuire personalmente, correndo alla massima velocità, prestando una grande attenzione al momento del passaggio del testimone e incoraggiando i compagni di squadra.
Con ogni probabilità, un gruppo di 4 persone, ognuna delle quali copre la distanza di 200 metri, vincerebbe contro un corridore che, da solo, deve percorrere 800 metri.
Saper fare team building è un requisito fondamentale nel panorama lavorativo di oggi, per qualsiasi settore aziendale e quale che sia la dimensione dell’azienda. Ma non è una capacità innata, o almeno non per tutti.
I delicati equilibri lavorativi fra colleghi sono spesso compromessi da fattori quali stress, inesperienza, mancanza di motivazione, o per eccesso di zelo dalla voglia di mettersi in mostra e così via. Ma non tutto è perduto e le aziende che basano la propria attività sui gruppi di lavoro ricorrono appunto alla tecnica del team building, letteralmente “costruzione del gruppo”, per sviluppare nelle persone coinvolte al medesimo progetto, attività o lavoro che sia, lo stesso orientamento alla collaborazione, comunicazione, coesione, condivisione di obiettivi e per accrescere anche quei legami se non personali, ma di relazione personale che più di ogni altro contribuiscono al successo del team.
La “costruzione del gruppo” è un’attività che ha lo scopo di formare un gruppo di persone. In particolare, in ambito aziendale, il traguardo è quello di ottenere il massimo in termini di performance dai propri dipendenti.
È interessante osservare che mentre in campo internazionale il termine team building indica specifiche metodologie nate e sviluppate per lavorare sui gruppi, il team building nelle aziende italiane grandi e piccole non solo è poco diffuso se non assente, ma ancora oggi è spesso confuso con attività puramente ludiche non finalizzate ad un obiettivo specifico. Lo scopo primario è invece uno e solo: far sentire il gruppo una vera squadra; per questo si deve andare oltre la semplice conoscenza superficiale, data dalla collaborazione in ufficio, e consentire ai membri del gruppo di aumentare la fiducia nei propri colleghi, migliorare il livello di collaborazione, stimolare la creatività, favorire la comunicazione, riconoscere i reciproci momenti di tensione e le singole capacità di azione/reazione. Le capacità individuali che un componente di una squadra dovrebbe avere o attraverso questi eventi, sviluppare e accrescere sono:
Perché il gruppo sia efficace nel perseguire i suoi obiettivi e sia quindi considerato a livello aziendale come “performante” dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
Cosa ne pensa chi l’ha fatto?
“I risultati di tutte queste attività sono stati effettivamente proficui. Il gruppo vendite di cui faccio parte ha visto crescere il senso di team e il lavoro risultante è stato affrontato con maggiore spirito di squadra. Inoltre, la conoscenza reciproca data dalle attività, ha consentito di riconoscere i momenti di tensione o di rabbia che si verificano con maggiore stress ed emergenza lavorativa, consentendo a tutti di capire meglio e quindi affrontare con serenità anche quei comportamenti più inusuali che spesso capitano fra colleghi, riportandoli ad un livello di normale interattività e importanza.”